Mafe De Baggis nei giorni scorsi ha dedicato due post sul suo blog sull’argomento. Il primo dal titolo “E anche i blogger sono ormai un paid medium” senza punto di domanda. Il secondo: Paid Media, Paid Work.
Entrambi esprimono un punto di vista che Mafe sottolinea avere da anni, e che ormai dovrebbe essere abbastanza assodato. Invece i due post, sarà anche per l’autorevolezza di Mafe, hanno suscitato un bel po’ di discussioni proprio intorno al ruolo “contemporaneo” dei blogger.
Riporto qui due passaggi particolarmente interessanti
Qual è la conseguenza di tutto questo per le aziende, cioè per i miei clienti? La principale conseguenza è che sempre di più gli influencer, esattamente come Facebook, sono diventati un medium a pagamento. Se paghi, però, cambi campo da gioco: ottieni con maggiore facilità obiettivi numerici importanti, ma o sei costretto a barare (violando le norme che impongono di dichiarare esplicitamente che un parere è stato comprato) oppure, esattamente come nel 2007, esci dall’economia del dono ed entri nell’economia di mercato. Hai l’illusione di comprare “peer influence” ma stai comprando uno spot a due dimensioni (un post, ah ah): non stai facendo digital pr, non stai facendo social media marketing, stai comprando spazi pubblicitari.
e poi
le markette tutte uguali fanno male a tutti, i progetti ben fatti fanno bene a tutti. Se qualcuno parla bene del mio prodotto perché l’ho coinvolto sono digital PR, se qualcuno mi aiuta a comunicare il mio prodotto perché lo pago è product placement o content marketing, se compro banner su un blog che li vende è pubblicità. Un blogger professionale non accetta di partecipare a campagne lontane dal suo stile, un’agenzia/azienda seria non chiede a chi parla di scarpe di piazzare un post sulla crema per le emorroidi. Non si comprano i pareri positivi (e neanche si vendono). #bigino
Il discorso di Mafe non si riduce a questi due frammenti, per cui qui c’è solo la volontà di stuzzicarvi un po’ se l’argomento vi interessa.
Bonus track: Mafe nei suoi due post cita due blog. Uno è l’ormai celebre Campioncini e l’altro, immagino nuovo visto i pochi post, è Ciaovirgola che è la risposta dei blogger a Campioncini.
Beh, buona lettura.
ps.
Mafe De Baggis, freelance ed esperta di community, sta scrivendo un libro dal titolo #Luminol. Tiene lezioni in corsi di formazione, e con noi di dieci cose – il web in pratica si è occupadata di Social Storytelling nella data di Milano il marzo scorso e lo farà ancora a Settembre a Roma e a Novembre a Torino. Nel frattempo forse anche in qualche altra data, ma non glielo abbiamo ancora detto.